Mamma…

Giusto un paio di anni fa, se qualcuno mi avesse giurato e spergiurato che io oggi sarei stata una mamma e una moglie, lo avrei preso per un matto, e invece…eccolo qua, la mia ultima, fantastica, fatica

Inutile dire che appena i nostri sguardi si sono incrociati, è scattato il più forte dei sentimenti mai provati fino a quel momento, un innamoramento unico, speciale, come se quel cucciolo tutto bagnato e spaventato fosse stato sempre nel mio cuore, lui, proprio lui…
Ritrovarsi nei suoi occhi, rivedere le mie stesse mani, ammirare il colore dei suoi capelli identici a quelli del suo papà, che mai ho amato tanto come in quel momento in cui eravamo noi tre abbracciati in sala parto…è stato un vero regalo questo piccolo, un regalo che non so ancora perchè l’ho meritato…

Durante questi 9 mesi, ho ascoltato le storie di parti di quasi tutte le persone che conosco, tutte con un’infrenabile voglia di raccontarmi anche i particolari più cruenti! Ed ecco che adesso io racconto a voi la mia di storia, in un certo senso mi voglio vendicare! 😛

Il giorno del mio termine era il 24 ottobre; Il 22 mi reco nell’ospedale dove avevo deciso di partorire e dove frequentavo il corso pre-parto, mi visitano per il termine…tutto ok, tutto ancora chiuso…riprendo la mia auto, vado a fare la spesa e rassegnata penso che ancora ci vogliano troppi giorni per vedere il piccolo. L’indomani mattina mi svegliano dei strani dolori, dolori che non provavo più da 9 mesi, pensavo che me li stessi sognando o che fosse un semplice mal di pancia…mando mio marito a lavoro, gli dico di stare tranquillo che in caso lo chiamo. La giornata continua con questi dolori, si ripetono con una certa frequenza e come mi avevano spiegato al corso, bisogna contare la durata e la frequenza, capisco che ci siamo, si smuove qualcosa, la pancia nel frattempo è scesa tantissimo, sotto il seno sento tantissimo spazio, una doccia calda mi aiuta ad alleviare il mal di schiena…
Il pomeriggio i dolori sono sempre più forti ma più distanti, capisco che quelli della mattina erano solo contrazioni preparatorie, il film sta iniziando adesso! Sono le 18, chiamo mio marito, gli dico di evitare gli straordinari per quella sera…appena arriva magari facciamo un salto in ospedale. Le contrazioni arrivano e sono regolari ogni 6 minuti.
Arriviamo in ospedale, mi sento finalmente al sicuro, la strada non l’abbiamo sbagliata e abbiamo trovato pure il parcheggio…mi visita una dottoressa che si sarà laureata 3 giorni prima, davvero giovanissima.
Con dolcezza mi dice che si, sta iniziando il tutto, siamo a 1 cm, che ci vorrà ancora tanto tempo e che posso tornarmene a casa…se dovesi stare peggio però devo andare in un altro ospedale perchè lì non c’è più posto…
Penso: “sempre la solita fortunata io…”, alla fine dovevo immaginarmelo, quello è uno degli ospedali migliori di Milano…il problema grande era che non conoscevo altri posti, non sapevo minimamente dove trovare altri ospedali!
Torniamo a casa, io sto sempre peggio, mi viene da piangere, il dolore mi piega in due, ho la nausea, dico ai miei e a luca di cenare, io non ho nessuna voglia, il dolore cresce sempre più ed è sempre più frequente. Non so che fare, in ospedale mi hanno detto che potrebbero volerci anche 2 giorni o poche ore, non si sa..Non voglio far fare altri inutili viaggi a mio marito, ma l’istinto mi dice che quel dolore segna l’avvicinarsi del momento, allora lui si mette a cercare su internet gli indirizzi di altri ospedali e alla fine ne sceglie uno a caso, quello raggiungibile più velocemente…

Il nuovo ospedale, non vedo la strada, non vedo nulla, mi sento solo messa su una sedia a rotelle, senza poggia piedi, mio padre corre spingendomi lungo corridoi infiniti, mia madre già piange, luca cerca parcheggio…
Altra visita, i medici rimangono esterrefatti, congedata da un ospedale due ore prima con 1 solo cm di dilatazione, e arrivata lì con ben 6 cm, vengo portata in sala parto, io sono distrutta, mi sento debole e sfinita. Il tutto procede secondo natura per altre 4 ore…vengo assistita da mio marito, al quale trituro una mano e da fantastiche ostetriche che non mi lasciano mai sola.
Arrivano le spinte, non ho la forza per tenere gli occhi aperti, cerco di eseguire solo gli ordini che mi impartiscono i medici, tirarmi su le gambe e tenere fiato per 10 secondi, ripeto svariate volte questa operazione ma non succede nulla, non spingo abbastanza forte, ma non ho più forze, non sento più le gambe…mi viene in mente la palestra, perchè non ho allenato di più le gambe anzi che concentrarmi sulle braccia? sento i medici che dicono che non è abbastanza, li imploro di aiutarmi, di tirarlo fuori, io non ce la faccio più…mi dicono che devo insistere altrimenti dovranno usare la ventosa…
Sento un dolore pazzesco, come se stesse passando un treno tra le mie gambe, il dottore dice che vede i capelli, che non sono tanti e sembrano chiari, poi mi dice che la testa è quasi tutta fuori, spingo con tutte le forze che mi rimangono e sento scivolare qualcosa…apro gli occhi e sento tante persone che mi dicono che è nato il piccolo, e quasi subito sento un tenero miagolio…e il cucciolo mi viene appoggiato sulla mia pancia, è lì che mi guarda con occhioni enormi e che comincia subito a leccarsi le manine. In quell’istante tutto svanisce, il dolore sembra solo un lontano ricordo, vengo rapita da quel piccolo…guardo mio marito che rimane senza parole, che mi dice cose tenere che ha negli occhi forse lo shock per ciò che ha visto..
Dopo un pò il piccolo leonardo viene preso per il bagnetto e sento già il vuoto dentro di me, pensavo fosse finita…e invece la parte più difficile arriva proprio adesso, un’infinità di punti…tanto sangue…mi sento mancare, tremo tutta. Le assistenti cercano di tirarmi su, di scherzare, il ginecologo mi mostra gli aghi e i fili che utilizza e dice che tutto ritornerà meglio di prima!

il piccolo è stato lavato e vestito…è stupendo, tutto celeste, il cappellino in tono lo fa sembrare un folletto, sotto, una papalina stampata sulla testa mi ricorda che non sono stata abbastanza brava per evitargli quella sofferenza e gli chiedo perdono…
Con maestria e immenso amore Luca cinge fra le braccia suo figlio, mostrandolo con affetto ai nonni che aspettano fuori. Sono le 3:48 del mattino mi sembra volato il tempo, mi offrono qualcosa da mangiare e da bere, ma io mi sento benissimo, leggera, libera, come se mi fossi fatta di qualcosa di forte, dico di voler andare in stanza così che i miei possono tornare  a casa a riposarsi, io sto talmente bene che mi avventuro a piedi verso la camera, quando ad un certo punto la nebbia…non mi ricordo nulla di cosa è stato, ho perso i sensi, Luca era al mio fianco..molto spaventato.
Mi mettono a letto e mi dicono di non alzarmi se non con qualcuno che mi aiuti e che mi stia vicino…

Sprofondo in un breve ma intenso sonno in attesa di riabbracciare il mio piccolo Leonardo, che potrò rivedere dopo le visite di routine.

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